3 Novembre 2007: buone notizie dai giovanissimi B

 

 

Spedito dal Direttore a seguire la partita dei giovanissimi B (classe 1994) eseguo a malincuore l’ordine del capo; sono contornato infatti da cattivi presagi e mi preparo ad una sonora batosta da parte dei divi vestiti di nerazzurro .

Già il preambolo non è incoraggiante: l’arbitro non arriva, ed allora tra imprecazioni e messaggi beneauguranti nei confronti della Federazione si rimane in attesa dell’arrivo di un sostituto. Non sapendo come passare il tempo ho modo di dare un occhiata agli spogliatoi dove i ns. giovani  si sono rifugiati ed allora il mio pensiero va al mondo tutto lustrini del calcio professionistico confrontato con una realtà del calcio giovanile tutta disagio e precarietà; ma questa è un'altra storia.

Finalmente l’arbitro, accompagnato dal padre, arriva e la partita può avere inizio se pure  con una buona mezz’ora di ritardo e con il rischio di essere sospesa per l’oscurità. 

Ma per la serie le disgrazie non sono finite, mi trovo a dover assistere alla partita a fianco del padre del giovane arbitro, che non perde un minuto e comincia a farmi le lodi della “sua creatura”,  del suo curriculum arbitrale; l’unico momento in cui si parla della partita è quando lo sconosciuto mi dice: -però sta giocando meglio l’Astra…..- detto fatto   “la squadra avversaria approfitta di una ns.ingenuità difensiva e va in vantaggio”.

A questo punto, si era a metà primo tempo, provo a sganciarmi da quella compagnia ma è veramente una missione impossibile, decido allora di trovare conforto in tutti quei riti scaramantici che noi umani ben conosciamo e continuo a guardare la partita che devo dire è molto piacevole e con buone giocate. Ma il primo tempo finisce e noi siamo ancora sotto…

I ragazzi tornano in campo ( a dire il vero non sono mai andati via perché hanno preferito rimanere in panchina al freddo piuttosto che affrontare il viaggio andata e ritorno verso gli spogliatoi, per di più tanto accoglienti, che  si sarebbe mangiato tutto il tempo disponibile) e ricomincio a soffrire.

Ma quando il mio inseparabile vicino mi sussurra: - però è bravino il portiere dell’inter- vengo pervaso da una sensazione, che subito diventa realtà quando il ns. centravanti “calcia una punizione da una posizione piuttosto angolata e il pallone va ad infilarsi con una parabola dolce sul secondo palo sotto lo sguardo affettuoso del portiere immobile  e porta in parità la ns. squadra.

Siamo circa a metà del secondo tempo e la partita continua ad essere giocata molto bene da tutti i ragazzi che si succedono in campo, e devo dire anche altrettanto bene arbitrata dal figlio del mio coinquilino; l’unica mia preoccupazione che il mio amico non spari qualche altra sentenza; fortunatamente è troppo impegnato a seguire il figlio e la partita termina, quando ormai stanno calando le tenebre, con il giusto risultato di parità e fra gli applausi del pubblico numeroso ed infreddolito.

                                            

                                  Ezio Ficarelli